Vita da agenzia
Nel mondo d’oggi siamo abituati a vedere reel sui social di pochi secondi nei quali un prodotto viene pubblicizzato in maniera istantanea, puntando su caratteristiche riconoscibili che colpiscano al volo chi si sta muovendo da un video all’altro. In passato, prima dell’avvento del web e dei social, quando la comunicazione pubblicitaria era principalmente sui canali televisivi nazionali, lo spot aveva tutto un altro portato e i budget a disposizione erano completamente diversi. Tanto che un grande regista come Federico Fellini più volte nel corso della sua carriera si è misurato con il linguaggio dello spot tv. Possiamo citare, ad esempio, le pubblicità per i rigatoni della Barilla, o anche per il Bitter Campari.
A noi qui in agenzia, cercando tra i ricordi, sono venuti in mente in particolare i tre spot che Fellini girò per la Banca di Roma nel 1992. Era un periodo di inattività per il Maestro del cinema italiano: dall’ultimo lungometraggio, “La voce della luna”, erano passati quasi due anni.
Ed ecco che arriva la committenza giusta, dal banchiere Cesare Geronzi. Fellini, prima di girare, scrive una “Lettera al committente” delineando la sua visione: «La banca incute più timore che rispetto e di conseguenza una inevitabile sensazione di estraneità. Pertanto il contenuto del messaggio dovrà avere caratteristiche del tutto opposte, suggerire cioè amichevolmente la possibilità dell’appoggio, dell’aiuto che può dare […]».
Et voilà, ecco tracciata la via che seguiranno i tre filmati, quello che noi in agenzia chiamiamo il CONCEPT.
Il regista va a pescare i contenuti e le immagini da bozzetti di suoi sogni precedentemente fermati su carta (quelli che poi verranno raccolti nel “Libro dei sogni”).
Il protagonista degli spot è Paolo Villaggio, già suo attore ne “La voce della luna”. Nel primo racconto, è alla guida dell’auto, a tutta velocità, sulle note di una sinfonia di Rossini, imbocca una galleria che però inizia a crollare e rimane bloccato; nel secondo, vestito da marinaretto, trova nei sotterranei un leone che, inspiegabilmente, si mette a piangere; nel terzo, una fanciulla (una giovanissima Anna Falchi!), salita sull’albero avverte l’uomo – intanto bloccato da corde - di togliersi dai binari per l’arrivo del treno.
I tre spot seguono lo stesso schema narrativo: situazione di tensione iniziale - risveglio improvviso dal sogno - il terapeuta che ne spiega il significato in studio.
E, infine, il protagonista che si lancia a letto nel grande atrio della Banca di Roma con la voce in sottofondo che dice: “Mi piace pensare di aver seguito un buon consiglio. E mi auguro da questo momento in poi notti serene: le stesse che auguro anche a voi”. Lo slogan sotto il nome dell’istituto è: La tua amica banca.
Ecco il video montato dei tre spot:
Se ricordate queste pubblicità o siete dei boomer (e vi state offendendo) oppure siete dei giovani nerd appassionati di comunicazione o di Fellini (e quindi siete nerd di cinema!) Per la stragrande maggioranza che non sapeva di questo "prestito" al mondo della pubblicità di Fellini, vi abbiamo raccontato una bellissima curiosità!
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Foto Credits: Wikipedia.org
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